Salvatore Riccobono, tra cucina e palcoscenico, il sogno di diventare protagonista
Salvatore Riccobono ha 25 anni, vive nella periferia sud di Milano, a San Giuliano Milanese e lavora nella ristorazione. Il suo sogno, però, è il mondo dello spettacolo, dove vorrebbe sperimentare diversi aspetti di questo universo, trovando la sua strada tra le sue tante passioni.
Com’è stato il primo impatto con l’agenzia Identity?
«Bellissimo, mi sono trovato molto a mio agio, anche nel raccontare me stesso e le mie esperienze. Sono stato contattato da loro, ma forse, prima mi ero candidato io. Onestamente, non ricordo».
Punti a diventare un modello?
«Sono interessato, mi piace posare come fotomodello. Ho già fatto alcuni scatti in passato e ciò che prediligo, in assoluto, sono gli abiti eleganti, casual e sportivi. Mi manca l’esperienza in passerella ma vorrei tentare».
Vorresti andare anche in tv?
«Ho sempre partecipato come pubblico a programmi tv Mediaset: come Striscia la Notizia, Caduta Libera e i programmi di Enrico Papi. Ho avuto modo di avere un contatto ravvicinato con questo mondo e mi piace moltissimo. Vorrei cimentarmi, ma questa volta non come semplice spettatore bensì come protagonista. Anche i reality li considero un’esperienza da provare, un qualcosa di bello e non negativo come diversi pensano».
Sentendoti parlare, con questo bel timbro e una dizione perfetta potresti essere portato per il cinema. Ti piacerebbe?
«Sì! Ho fatto anche un corso di recitazione presso l’Accademia Artisti e un corso di doppiaggio. Amo tantissimo il cinema, guardo molti film drammatici e d’azione e quando guardo i film mi immedesimo molto nei personaggi. Mi piacerebbe essere al loro posto».
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
«Mi documento guardando dei film ed esco in giro per la città con gli amici. Non sono bravo a cantare, ma sono un grande ascoltatore di musica».
Come ti tieni in forma?
«A me piace camminare e fare piccole corsette. In passato ho fatto nuoto per anni e anche calcio. Dal 2020 mi sono però concentrato esclusivamente sulla palestra ma poi mi sono dovuto fermare in quanto gli orari degli allenamenti non conciliavano con quelli lavorativi. Di certo però, fare movimento, con il lavoro che faccio, non mi manca. Tengo a me stesso e mi piace curarmi, ma non sono una di quelle persone fissate con il proprio aspetto fisico».
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