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Marcello Favola: un’opportunità per i giovani con New Generations

DiMario Altomura

Nov 11, 2024
Marcello Favola New Generations 4

Giovani senza filtri: New Generations apre la TV alla Gen Z

Dal sito BollicineVip arriva l’intervista a Marcello Favola è il creatore di “New Generations” il programma che apre le porte della TV ai talenti emergenti della Generazione Z, a cui offre loro un’opportunità concreta per farsi strada nel mondo dello spettacolo, offrendo una valenza psico-sociale per i giovani. La “nuova generazione” è spesso considerata una covata di brutti “anatroccoli”, in quanto, la società dovrebbe proteggerli, ma non sempre è all’altezza, perché è una società crudele, che cerca di uniformare i giovani a standard elevatissimi, che li sminuisce, se non rispettano alcuni canoni, come un determinato lavoro, i vestiti firmati e un corpo conforme a certe misure. L’obiettivo di Marcello Favola, creatore di “New Generations” è proprio quello di aiutare gli anatroccoli a trasformarsi in cigni.

Che tipo di programma è “New Generations”?

New Generations è un varietà, una sorta di rivisitazione moderna di “Non è la Rai,” che punta a dare spazio a giovani senza esperienza nel mondo della TV. Vogliamo creare un ambiente dove possano esprimere la loro personalità e il talento, senza essere filtrati o costruiti. Questo format permette loro di mettersi alla prova in diversi ambiti dello spettacolo, come moda, televisione e pubblicità, in un clima autentico e sincero“.

Come mai hai scelto proprio un format simile a quello che rese celebri molte ragazze negli anni ’90?

L’idea nasce dal mio percorso. Ho iniziato negli anni ’90 come stagista con Gianni Boncompagni durante le registrazioni di “Non è la Rai.” Da allora ho sempre voluto creare qualcosa di simile ma attuale, per una generazione che spesso si sente disorientata. Quella degli anni ‘90 e quella di oggi hanno lo stesso desiderio di esprimersi, di fare esperienza, ma oggi i giovani hanno bisogno di modelli più vicini a loro“.

Cosa rende unico “New Generations” rispetto ad altri format?

La differenza sta nell’attenzione alla crescita personale. Il programma non è solo intrattenimento, è una “palestra” per i giovani, un’opportunità per affrontare il palco, acquisire autostima e sicurezza. Non vogliamo solo trovare un talento, vogliamo che i ragazzi scoprano e accettino se stessi, che imparino a superare paure e insicurezze, e che escano da qui arricchiti“.

Come vengono scelti i ragazzi che partecipano al programma?

Essendo una produzione, offriamo opportunità dirette ai ragazzi, senza filtri. Selezioniamo quelli con personalità e carattere, ma diamo supporto a tutti, con contratti che garantiscono un ruolo preciso nei nostri progetti. Se è richiesta una formazione specifica, investiamo sul loro sviluppo. Ogni partecipante deve portare qualcosa di autentico, perché la televisione ha bisogno di volti nuovi e reali“.

Quanto è importante l’autenticità per emergere in televisione?

È tutto. La gente vuole persone vere, non costruite. La nostra TV vuole far emergere personalità genuine, ragazzi che siano capaci di lasciare il segno senza rinunciare alla propria identità. Questo li rende unici e li aiuta a distinguersi dalla massa.”

Qual è il tuo obiettivo principale con questo progetto?

Il mio sogno è vedere ogni partecipante trovare il suo spazio nel mondo dello spettacolo, e che tutti possano emergere dalla massa. Desidero che i giovani sentano di avere un ruolo unico e una propria identità. Voglio donare a ciascuno quel momento di visibilità che possa diventare un punto di partenza per loro, farli sentire “vivi” e speciali, offrendo loro occasioni di crescita artistica e personale“.

C’è qualche storia che ti è rimasta particolarmente impressa?

Sì, una in particolare. Un nostro giovane modello, dopo un grave incidente, si risvegliò dal coma cantando “Mamma Maria” dei Ricchi e Poveri, una canzone che aveva interpretato al nostro programma, girato prima di quel tragico evento. Sapere che quell’esperienza era rimasta così impressa in lui è stato emozionante. È un esempio del potere che queste esperienze possono avere, lasciando un segno indelebile“.

Quali progetti ci sono collegati a “New Generations”?

Oltre al programma, organizziamo shooting fotografici in città d’arte, collaborazioni con boutique e brand, e partecipazioni a eventi come le Fashion Week. Inoltre, offriamo ai ragazzi opportunità in spot pubblicitari per marchi prestigiosi e copertine su riviste di moda”.

Come riesci a entrare in sintonia con la Generazione Z, i ragazzi di oggi?

Li faccio sentire unici e irripetibili, concentrandomi su ogni singolo aspetto della loro crescita artistica, dal look alla sicurezza personale. Il nostro approccio è collaborativo: non decidiamo per loro, ma li guidiamo a sviluppare le proprie idee. Oltre al supporto artistico, offriamo anche coaching, per migliorare la loro autostima e prepararli a lungo termine“.

Che consiglio daresti ai giovani che desiderano entrare nel mondo dello spettacolo?

Li incoraggio a essere umili, a studiare, e a lavorare con produzioni serie. Molti, appena entrano in TV, pensano di essere arrivati, ma questo settore richiede preparazione continua e la guida di persone competenti. La notorietà deve essere un mezzo per costruire una carriera, non un punto di arrivo“.

Cosa ti auguri per il futuro di “New Generations”?

Spero che “New Generations” possa approdare sulla TV generalista, perché lì potremmo dare maggiore visibilità a questi giovani talenti. Per me, sarebbe un’opportunità per esprimere la mia creatività e il mio amore per la TV, offrendo ai giovani una vera chance di realizzare i propri sogni.”

A cura di Mario Altomura
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