Sintetizzare la lunga carriera di James Yorke Starkey è molto difficile . Nel mezzo una miriade di collaborazioni, registrazioni, produzione, concerti, endosersement e tanto altro ancora. Insomma una vita dedicata interamente alla alla musica Rock e alla chitarra. Per certi versi questa intervista è il racconto di un chitarrista che rivela I punti salienti della sua vita artistica. Devo dirvi una gran bella intervista ricca di notizie e utili riflessioni. Ora passiamo la parola a James
La musica blues, il rock , il sogno di esibirsi in un anfiteatro ed il buon vino italiano, James Yorke Starkey è pronto a portare nel nostro Paese la sua musica ed il suo amore per il blues rock: “Amo dominare la scena solo con il suono della mia chitarra”.
Hai collaborato con tante star internazionali chi tra queste ricordi con affetto?
Si, ho avuto modo di collaborare con alcuni di loro, di recente ho lavorato con il tastierista Danny Mattin Band Deep Purple. È stato convocato all'ultimo momento per un concerto e si è rivelato un incredibile successo. Danny ha dimostrato a tutti cosa significa essere un vero musicista di talento ed ha trasformato lo show in un grande evento.
Come è stato suonare con Elisha Blue? (deceduto x covid)
Lo ricordo con affetto. Elisha era un musicista blues newyorkese che faceva parte della vecchia
scuola di blues. Da lui ho imparato tanto, mi ha mostrato e insegnato che per raggiungere il
successo bisogna oltrepassare ogni limite.
C'è mai stato un momento in cui hai detto "basta, lascio la musica"? Se si, perché?
Si. Ho avuto dei momenti dove mi sono sentito assente, senza ispirazione. Per fortuna la chitarra mi
dà la forza giusta per oltrepassare i momenti bui per andare avanti.
Prima di esibirti pratichi qualche rito scaramantico?
Più di uno. Mangio e ascolto musica classica o jazz per rilassare il mio cervello e dedico quasi un’ora a me stesso. Mi assicuro che la mia mente e le mie dita siano connesse e pronte a suonare una volta salito sul palco.
Oltre a calcare i palchi in giro per l’UK insegni anche ai più giovani. Che consiglio dai e cosa deve sapere un ragazzo che oggi inizia a fare musica?
Ai miei studenti dico sempre di non pensare troppo, bisogna studiare, impegnarsi e fissarsi un obiettivo. Solo se ti applichi correttamente potrai notare i miglioramenti e i progressi. Un musicista oggi deve trovare la sua strada senza dover essere costretto a fare musica che non ama.
Sei mai stato in Italia?
Si, ho visitato la Sicilia, è stato stupendo. Le persone sono fantastiche per non parlare del vino, buonissimo. Non vedo l’ora di ritornarci.
Conosci artisti italiani? Se si, quali?
Certo. La musica Blues-rock è piena di artisti italiani che conosco anche molto bene. I The Cinelli Brothers, ad esempio, la band di Davide Mazzantini, la loro musica inquadra perfettamente gli anni’50 dell’American blues e del newgrounds, creando un sound unico e particolare. Apprezzo moltissimo Davide, è di una creatività unica.
Ti piacerebbe esibirti in Italia?
Sarebbe un sogno potermi esibire in un anfiteatro italiano. Lo ha fatto ad esempio David Gilmore a
Pompei. L’Italia è un paese ricco di cultura che ama il rock e blues.
Per la tua carriera a chi ti sei ispirato?
Ho iniziato ascoltando la musica classica di Beethoven, poi mi sono appassionato al Jazz, al progressive rock, blues e altri tipi di musica. Amo diversificare e ascoltare di tutto.
Quale è la qualità più importante per un chitarrista?
Non avere limiti. Amo superare le barriere
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