Alessandro Dallolio sogno un mio concerto da quando avevo 5 anni
Tecnico informatico per una azienda dell’Emilia Romagna, Alessandro Dallolio ha 22 anni ed è appassionato di musica da sempre, sin da quando aveva 5 anni, quando rubava l’ipod a suo padre.
Ciao Alessandro Dallolio che musica ascolti?
“Ho sempre avuto un amore per Lucio Dalla, Ray Charles. Alle medie, quando i miei coetanei ascoltavano musica commerciale, io ascoltavo tutt’altro genere musicale. Ho sempre avuto una visione diversa ed un’impronta più autentica dal punto di vista musicale, focalizzandomi molto sulla qualità e sull’ascolto di testi con significati importanti e profondi”
“La mia ispirazione è quella di entrare in questo settore, ovviamente. Anni fa avevo fretta poi ho capito che questo è un percorso che va costruito con calma, studio, preparazione e una strategia ben precisa”.
Quale è il tuo rapporto con la musica?
“Il mio rapporto con la musica è speciale, intimo e di grande rispetto e spero di restituirle ciò che mi ha dato negli anni come uomo e come professionista”.
Quali sono i tuoi obiettivi?
“Il mio sogno è quello di esprimere in qualunque modo possibile il mio concetto di musica; ho iniziato scrivendo esclusivamente i testi, poi ho cominciato a suonare il pianoforte, ho creato la musica attorno al testo, un po’ atipico, perché solitamente si è soliti fare il contrario”.
Quali sono i tuoi gusti musicali?
“Sono un fan della musica anni 70. Mi piacciono Barry White e i Supertramp. Ho gusti particolari per essere un ragazzo della mia generazione”.
Cosa ne pensi dell’ultimo Sanremo?
“Ho seguito Sanremo ma non c’è a mio avviso la qualità di un tempo; anche chi vince non mi convince totalmente anche se i cantanti in gara hanno tutti fatto ottime performance ma niente a che vedere con il passato ed i protagonisti di Sanremo di una volta”.
Come vedi il mondo della musica oggi?
“La musica ora è troppo commerciale, fatta di marketing, eccesso di social network”.
Non usi i social?
“Sì, uso il cellulare poche ore al giorno e per me queste poche ore sono già troppe.
Si perde il valore delle cose reali e vere, ci si distrae, ci si perde nella Rete. Sono della stessa opinione di Sinner, i social non sono la realtà”.
Nel tempo libero cosa fai?
“Vado ai concerti, anche se non amo il caos e la confusione. Mi piace Venditti, i Simply Red che ho visto a Lucca, ma anche i Club Dogo che hanno fondato l’hip hop italiano, costruendo e ponendo le basi di un genere che piace a tantissimi e portando in Italia un trend made in USA con il mood giusto”.
Come ti vedi tra 10 anni?
“Mi vedo forte. Spero di aver costruito una mia identità professionale nel mondo della musica”.
Faresti un talent?
“E’ sempre allettante la possibilità di poter partecipare ad un programma televisivo ma se ci penso bene non è detto che direi seduta stante di sì perché i percorsi di molti, dopo la partecipazione ad un talent, si sono interrotti. Io invece voglio costruire il mio trampolino di lancio da solo e continuare a “nuotare” nel mondo della musica”.