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Dal 23 novembre al cinema, La Loggia occulta – Democrazia a rischio

DiMario Altomura

Nov 20, 2023
La Loggia occulta

Il film “La Loggia occulta – Democrazia a rischio”, il film è stato iscritto per candidarsi nell’edizione 2023 al David di Donatello 

Prodotto da App Movie   , per la regia di Mario Chiavalin, che uscirà nelle sale dal 21 novembre con prima a Milano con la partecipazione dei giudici Dott. Gherardo Colombo e Dott. Giuliano Turone il Regista ed altri giornalisti e storici che hanno partecipato alla narrazione storica  e a Padova il 23 Novembre al THE SPACE CINEMA di Limena con la presenza del regista ed alcuni testimoni e storici che hanno partecipato alla narrazione storica per poi essere distribuito nelle sale di tutta ITALIA e successivamente  a livello internazionale e sulle piattaforme digitali.

La Loggia occulta
La Loggia occulta: il regista Mario Chiavarin e Luca Palamara

Il docu-film ripercorre la storia d’Italia dal dopoguerra, raccontandone il sottobosco, con tutte le sue lobby, gli intrighi, le trame nascoste e i disegni oscuri di quello che era, a tutti gli effetti, uno Stato parallelo e in particolare si focalizza sulla loggia P 2 tramite le testimonianze dei principali protagonisti coinvolti nelle indagini e del suo stesso protagonista Licio Gelli.

La storia viene alla luce   una mattina di quarant’anni fa, il 17 marzo 1981, quando negli uffici di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, comune in provincia di Arezzo, vengono rinvenuti dalla magistratura di Milano gli elenchi della loggia massonica segreta P2 e una serie di documenti e dossier su la maggior parte dei casi e misteri fin dal dopoguerra ; nelle liste e nei dossier  sono presenti quattro ministri, 44 parlamentari, tutti i capi dei servizi segreti, l’intero vertice della Guardia di finanza, decine di generali e colonnelli dei carabinieri, esercito, marina, aviazione, oltre che diversi magistrati e giornalisti di molte testate.

Questa lista rivelò uno stato occulto che era nato nell’ombra e che però condizionava la vita politica e sociale del nostro Paese. Per far luce su alcune di queste vicende, dal crack Ambrosiano alla strage di Bologna a Tangentopoli, il film si propone di ricostruire con la maggiore accortezza possibile quella che era la situazione dell’Italia di 50 anni fa, tentando di rispondere ad alcuni degli interrogativi che sono, tutt’oggi, insoluti. Per far questo, sono presentate una serie di testimonianze di quelli che furono protagonisti delle vicende riportate, non ultime alcune interviste inedite a colui che è stato al centro di tutto: Licio Gelli.

Il regista ha voluto dunque ripercorrere e ricostruire i fatti avvalendosi della partecipazione di personalità direttamente coinvolte, a partire dai magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone, che a quei tempi ordinarono le perquisizioni e che, ancora oggi, hanno più che mai mantenuto l’esigenza viva di fare luce su ciò che è stato per troppo tempo nascosto tramite le pubblicazioni di libri e partecipando attivamente nei dibattiti ancora attuali nonostante siano passati 40 anni.

Si uniscono le testimonianze a personaggi Quali Massimo Teodori relatore della relazione di minoranza della commissione parlamentare sulla P2 nonché storico e profondo conoscitore in quanto membro di innumerevoli commissioni, di Giuliano di Bernardo gran maestro del grand oriente d’Italia negli anni 90, Anna Vinci biografa di Tina Anselmi, Giuseppe Scognamiglio professore di geopolitica storico e presidente eastwest european institute, Alessandro Biz giornalista e amico di Gelli, Albertina Soliani senatrice e amica di Tina Anselmi  , Marco Scotti e Gianluca Versace giornalisti .

Unendo le loro testimonianze coadiuvate da documenti messi a disposizione da Istituto Luce, Rai Teche e parte da archivi storici  di fonti governative statunitensi tramite C.P., Chiavalin vuole raccontare un frammento importantissimo della storia politica del nostro Paese e come tutto e scaturito nel dopoguerra con l’avvento della guerra fredda, in un momento storico in cui tutto era a rischio, per dare modo a chi guarderà il film di farsi una idea più precisa di come sia debole la nostra democrazia e di come, negli anni e ancora oggi, subisca tutta una serie di influenze esterne a quello che dovrebbe essere il legittimo governo del nostro Paese e di buona parte dei paesi del mondo intero.

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